A teatro, con Dolore Foto Internet
Che qui a RS fossimo suoi fan da sempre l'avevamo già dichiarato qui. E non certo perché Madonna ha cercato di rilevarne il ruolo nel suo remake di Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto di Lina Wertmuller, uno dei duetti più straordinari della nostra commedia anni '70. Ci rieccheggerà per sempre nelle orecchie quel "Carunchioooo", urlato da quel personaggio di petulante, viziata riccastra milanese. Perché Melato, oltre che una straordinaria attrice era una voce, e un corpo plastico, come dimostra, tra gli altri, il duetto con Adriano Celentano nel loro episodio danzereccio in balera in Di che segno sei? La aspettavamo a teatro, ci mancherà. Restano i film, da quelli comici e abborracciati alle prove drammatiche d'autore come La classe operaia va in paradiso (con Gian Maria Volonté) di Elio Petri, o il cinema popolare di Lo chiameremo Andrea di Vittorio De Sica (con Nino Manfredi), fino alle operazioni intellettuali come la tv sperimentale di Luca Ronconi nell'Orlando furioso o il documentario Alda Merini - Una donna sul palcoscenico (del 2009), di Cosimo Damiano Damato, per il quale aveva prestato la voce narrante. Una delle sue ultime prove, come la partecipazione a Il piccolo, documentario di Maurizio Zaccaro sulla storia del teatro milanese. Un amore lungo una vita e una carriera, quello per il palcoscenico, fatto di serio lavoro e una passione totalizzante. Chissà se riemergeranno anche i suoi film da tempo introvabili, come Caro Michele di Mario Monicelli (per cui la Melato vinse il David di Donatello nel '77), o Todo modo di Petri. Eccola in una recente intervista televisiva (a I migliori anni di Carlo Conti), in cui, insieme a Giancarlo Giannini, ha dato l'ennesima prova di grande intelligenza e ironia.