Un'immagine da Anita di Luca Magi (photo courtesy ufficio stampa)
Federico Fellini sosteneva che si trattasse della sua migliore sceneggiatura. Si chiamava Viaggio con Anita, e non riuscì mai a portarla a realizzazione (lo fece Monicelli, nel '79, a modo suo). L'unica copia del trattamento (scritto a quattro mani con Tullio Pinelli nel 1957, ma a cui contribuì anche Pier Paolo Pasolini) è inedita in Italia ed esiste solo in copia americana. Uno dei tre progetti irrealizzati (insieme a Viaggio a Tulun e Mastorna) che il regista riminese si pentì di non aver mai portato a termine ha ora ispirato Luca Magi e Antonio Bigini per Anita, mediometraggio di montaggio di immagini d'archivio (8mm, super8) e HD, commentato dalla voce fuori campo di Emidio Clementi dei Massimo Volume e impreziosito dalla tessitura sonora di Massimo Carozzi. Ricostruisce un percorso di paesaggi e incontri umani tra Toscana, Marche ed Emilia, accostati seguendo le suggestioni di quel soggetto, che prevedeva il ritorno a casa del protagonista Guido (insieme alla compagna Anita) a trovare il padre morente. Anita (un assaggio lo trovate qui) è oggetto filmico stravagante e straniante, che rievoca un tempo perduto, agreste e sospeso, tramite l'aggregazione di fotogrammi provenienti da fonti disparate, e ritrattati digitalmente con sensibilità grafica. Dopo il passaggio al Torino Film Festival 2012 nella sezione Italiana Doc, Anita passa domenica 9 dicembre a Filmmaker, il festival milanese baluardo del cinema sperimentale, alla Fabbrica del Vapore, alle ore 15.↧