Un'immagine da Marfa Girl di Larry Clark, (photo courtesy larryclark.com)
Di Francesco AlòMaestro dell'adolescenza turbolenta con l'epocale Kids (1995), seguito dagli altrettanto provocatori Bully (2001) e Ken Park (2002), il 69enne Larry Clark presenta in Concorso al Festival di Roma Marfa Girl, brillante ritratto di una cittadina del Texas reale e metaforica insieme dove deflagrano tutti gli scontri e incontri culturali tipici degli Stati Uniti d'America. È un film corale dove il protagonista è un messicano-americano di nome Adam (Adam Mediano). Come tutti i film di Larry Clark, non riesci a smettere di pensarci anche molto dopo la sua visione. Anche in Marfa Girl ci sono adolescenti, droga e morte. Trittico perfetto per ogni Larry Clark movie che si rispetti. Ma c'è anche qualche novità... Ecco cos'ha risposto alle nostre domande.
Mr. Clarke: perché Marfa? "Marfa è perfetta per via della sua complessità. Donald Judd, famoso scultore, scoprì Marfa nel 1973, vi si trasferì e con l'aiuto di una fondazione costruì una galleria permanente. Judd ha lavorato molto a Marfa e infatti ancora oggi ci sono tante sue sculture che segnano l'identità della cittadina. Il successo dell'iniziativa di Judd ha permesso il formarsi di una vera e propria comunità di artisti che segna sociologicamente Marfa da ormai più di 30 anni. La comunità artistica è molto diversa dai locali di Marfa. Gli indigeni sono dei bianchi wasp cowboy o proprietari di ranch. Poi ci sono i messicano-americani che vivono lì e i poliziotti di confine. Artisti, messicano-americani, poliziotti, cowboy. E tutti si drogano e scopano tra di loro".
I poliziotti sembrano non fare niente... "È vero! Da qualche anno c'è questa stazione di polizia di confine che ha portato a Marfa anche la comunità degli sbirri. I poliziotti non hanno nulla da fare a Marfa perché sono a 68 miglia dal confine e la cosa non ha alcun senso. Come possono impiegare il tempo questi poveracci? Scopano con i locali messico-americani e scopano con i ragazzini che hanno il coprifuoco alle 23 di sera. Assurdo".
È più uno scontro culturale o Aspettando Godot in Texas? "Certamente Beckett c'entra molto con il mio film. Marfa è un posto esistenzialista e magico. Questo è il mio fantasy. È un Signore degli Anelli sulla vita interiore dei personaggi. Infatti sarà una trilogia".
Davvero? "Sì. L'adolescente messico-americano Adam è il centro del quadro. In Marfa Girl lo vediamo compiere 16 anni, in Marfa Girl II ne farà 17 e in Marfa Girl III arriverà a 18. Tutti personaggi di questo mosaico hanno un futuro davanti a loro e cose che accadranno. Alcuni faranno bambini. Altri moriranno. È il mio film dove si parla più delle storie del passato legate a ogni personaggio e questo mi permetterà di approfondirne le psicologie e presentare al pubblico le azioni come un'evoluzione o una contraddizione, o anche una negazione, rispetto a quanto fatto nel passato".
Perché continua a filmare l'adolescenza? "Traumi personali. Qualcosa è accaduto nella mia adolescenza che mi ha cambiato per sempre. I miei film parlano di questo. Quello che ti accade quando sei giovane mentre navighi nella vita e non sai che cazzo ti succederà dopo".
Marfa è anche un luogo cinematograficamente mitico per via de Il Gigante di George Stevens, famoso per la morte di James Dean a riprese non finite... "Anche questo aspetto mi ha portato a Marfa. Non posso negarlo. Nel Gigante, Dennis Hopper voleva sposare una messicana. Era un film molto profetico sul razzismo".
Parliamo della musica molto interessante contenuta nel film attraverso una bizzarra band composta da strumenti classici del rock, più l'inconsueta presenza di uno strano aggeggio elettronico... "L'uomo che vedi suonare quel 'coso' elettronico si chiama Jessie Tejada. Il 'coso' si chiama Kaoss Pad e serve a produrre dei suoni fortemente influenzati dal mondo dei videogames. I diciannovenni a Marfa stanno alzati fino a notte nelle loro case a giocare ai videogames. Sono quindi pervasi da quei formidabili effetti sonori. È tutta musica originale di Jessie, nel film. Io non gioco ai videogames. Jessie fuma erba e gioca tutto il giorno. Lo vedevo giocare a Grand Theft Auto e mi sembrava molto interessante. Sarei stato a guardarlo giocare in eterno. Non penso che esista un altro film con questo tipo di soundtrack. In parte è un soundtrack classico di Bobby Johnston, in parte è Jesse che fa questa sua musica nuova. Ho utilizzato anche i Dead Moon a un certo punto del film, me li ha segnalati mio figlio 19enne che vive a Portland e suona in una band punk rock. I Dead Moon hanno fatto solo una grande canzone e poi basta: It's ok. Era perfetta per il film".
Marfa Girl sarà distribuito solo su internet. Perché? "Era un po' che ci pensavo, e Marfa Girl è il progetto giusto. Perché oggi tutti vedono i film su internet! I ragazzini stanno in rete 24 ore su 24. Ma anche i 40enni e i 30enni. Vanno su Facebook, rimorchiano in rete e vedono film. Perciò era il posto giusto dove mettere la mia roba. Fanculo Hollywood e i suoi avvocati ladri e la distribuzione criminale che penalizza il cinema d'autore. Andare sul web è libertà. Marfa Girl si potrà vedere (per noi, dalla mezzanotte di martedì 20/11) solo sul mio sito, larryclark.com. È l'unico modo, per il cinema di qualità, di essere visto negli Stati Uniti".
P.S. Per il lettore: simpatizzando immediatamente con il nostro intervistatore, Larry Clark gli ha regalato un'agendina personalizzata. Non ci credete? Eccola. L'agendina regalata da Larry Clark a "RS" a fine intervista